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Vivicittà mani al Cielo - Mestre
21-04-2015 16:12 - News Generiche

La mattina si risveglia unida di nebbia, i contorni sono sfuocati, una ragnatela imperlata con gocce di pioggia non tarda ad essere immortalata da un attento fotografo.
Ho deciso di correre in casa, mio papà mi accompagna, per me è un´emozione perché è lui che mi ha portato alla mia prima gara.
Il sole appare un attimo prima della partenza. Ritrovo i miei amici, sono tra gli organizzatori. Mi danno per vincente prima del via e io vorrei essere già al traguardo.
Partiamo e le gambe girano bene. Il percorso porta al centro, piazza Ferretto, dove pochi passanti ancora addormentati ci salutano.
Via Garibaldi, queste sono le mie strade, questa è la mia gente.
Parco San Giuliano. Non ricordavo il ponte così faticoso. Giro esterno del parco. Si vede la laguna in controsole, un miraggio mi appare la mia città. Tutto questo sembra un sogno. Sto correndo, sono a casa e sto vincendo,
Al ritorno sul ponte qualcuno chiama il mio nome, non mollo. sono prima, non so dove sia la seconda. so solo che mancano meno di due chilometri.
L´infinito è una strada rettilinea che sembra non finire.
La bici che mi affianca da qualche chilometro fa suonare una trombetta.
Le mie gambe corrono, non ricordo di aver appoggiato i piedi, passo il ponte e taglio il traguardo,
Mani al cielo.
Sono ancora qui e corro ancora.
Mio papà è lì con la maglia gialla Casone Noceto.
Come è bello vincere!
Fonte: Emanuela Pagan