Dal calcio alla pista il passo è breve! Conosciamo Andrea Sanguinetti

02-03-2022 19:00 -

Andiamo a conoscere un altro atleta della squadra assoluti, arrivato quest'anno dalle Fiamme Oro.
Trentenne, forlivese di nascita, Andrea Sanguinetti ha risposto ad alcune nostre domande inerenti la sua prestigiosa carriera sportiva.

- Partiamo da dove tutto ebbe inizio; Andrea Sanguinetti era un giovane e promettente calciatore, poi ad un tratto ha iniziato a correre senza palla. Dal calcio sei passato ai 3000 siepi e poi al cross, come sono stati i tuoi inizi? Come ti sei appassionato a questo sport?

Grazie alle campestri studentesche.
Ho iniziato a correre da Allievo e fino a 16 anni giocavo a calcio nell’Edelweiss,una società calcistica con sede adiacente alla pista di atletica di Forlì.
Ero un “casinista” ed i giri di campo punitivi che il Mister infliggeva a me ed ai miei compagni di scorribande erano consuetudine, tanto da essere considerarti parte integrante dell’allenamento.
Ricordo divertito che Mister Santini minacciava spesso me ed i miei compagni di spedirci dall’altro lato della recinzione a correre i 3000 siepi.
Nessuno dei due poteva al tempo immaginare che più che un ammonimento si sarebbe rivelata una profezia.
Purtroppo Santini ci ha lasciati prematuramente l’anno scorso ma condividere questi aneddoti mi fa ancora sorridere e riporta alla mente tanti altri bellissimi momenti legati a lui ed alla mia adolescenza sportiva.

- Qual è stata la gara o il momento in cui hai capito potevi fare il salto di qualità ed entrare nel giro dell'atletica che conta?

Non ci fu un evento particolare.
La consapevolezza di poter ambire da ragazzo a risultati “di rilievo”,arrivò presto e mi spinse a dedicarmi esclusivamente all’atletica.
Nel primo anno di attività mi dividevo tra gli allenamenti di calcio e quelli di mezzofondo.
Il mio primo titolo regionale arrivò dopo 2 mesi, quasi per gioco; quello italiano di categoria e la MPI allievi sui 3000 sp la stagione successiva.
Non conoscevo nulla della storia di questo sport ma imparai a leggere le graduatorie e interpretare gli eventi.
L’arroganza dei 17 anni fece il resto.


- A livello allievi e juniores hai ottenuto risultati importanti, uno su tutti la medaglia d'argento ai Giochi del Mediterraneo del 2010, nei 3000 siepi; poi possiamo dire che la fortuna non ti ha aiutato a livello di infortuni. Nonostante tutto ogni volta ti sei ripreso con grande determinazione e rimesso in pista. Cosa ti hanno insegnato i momenti difficili di stop forzato?

In questi ormai 14 anni di attività ho subito parecchi infortuni che sicuramente hanno condizionato la mia carriera.
Credo che ogni infortunio mi abbia insegnato come affrontare quello successivo, sforzandomi di non essere passivo nello sconforto ma di aprirmi all’opportunità.
L’opportunità di studiare il mio corpo, di concedermi al dubbio, al desiderio di conoscenza ed al confronto con gli altri, l’opportunità di mettermi in condizione di fortificare parte delle mie convinzioni e di distruggerne altre per crearne di nuove, sempre spinto dal desiderio di trovare nuovi equilibri, capaci di promettermi continuità negli allenamenti.
Non nego che sia stato ad ogni modo frustrante negli anni prendere coscienza dell’impossibilità di riuscire a misurare le proprie aspettative senza doversi confrontare con lunghissimi periodi di stop ma mi piace pensare che ogni pausa forzata dall’attività mi abbia dato l’opportunità di vivere esperienze, conoscere professionalità e personalità che nel bene e nel male hanno contribuito a definire il mio profilo sportivo, quello dell’uomo che desidero diventare ed anche quello che desidero non mi appartenga.
Se mi si chiede cosa ho imparato durante i momenti di ogni infortunio, una risposta, che non vuole essere superficiale è sempre :
"Qualcosa".
Ogni infortunio è stato parte di un processo che mi ha negato magari la possibilità di conseguire un certo risultato sportivo ma mi ha aperto alla possibilità di una crescita, anche in termine di attitudine che potrebbe rivelarsi utile al fine di ottenerne di nuovi, sportivi e personali.

- Scorrendo i tuoi risultati spiccano due Pb di tutto rispetto, 8:14. 64 sui 3000 m e 8:38.80 sui 3000 siepi, più numerosi successi a livello nazionale su diverse distanze. Qual è la gara che ricordi con più orgoglio? E qual è quella che, ahimè, vorresti cancellare?

La gara che ricordo con più rammarico sono sicuramente i mondiali studenteschi in Qatar, da allievo,sui 2000 siepi,dove per una distrazione concessi la vittoria per 4 centesimi di secondo ad un avversario che mi sorprese a due passi dal traguardo.
I risultati cronometrici degli ultimi anni non mi ripagano in termini di orgoglio ed è inutile negarlo.
Mi piace sperare che il risultato capace di gratificarmi possa ancora arrivare e sto continuando a lavorare per provare ad ottenerlo.
Non è più un’ossessione ma sarebbe bello riuscirci per tanti motivi.

-Novembre 2021. A Santarcangelo di Romagna hai timbrato una bella vittoria e un Pb di 29: 54, sui 10km; cosa ti aspetti da questo 2022 che hai iniziato con una nuova società? Programmi per i prossimi mesi?


La gara di Novembre a Santarcangelo di Romagna fu un azzardo.
Dopo un severo strappo al soleo subito in estate ripresi a fare i primi passi di corsa solo ad Ottobre. Fino a Novembre non fui capace di raggiungere volumi di corsa settimanali soddisfacenti ma l’assenza dalle competizioni da quasi 3 anni ed il desiderio di tornare a correre una gara di casa mi spinse ad iscrivermi e ne uscì una prestazione considerate le premesse, soddisfacente.
Formalizzato il mio ingresso in Casone Noceto l’obbiettivo a breve termine era quello di dare il mio contributo in occasione della Coppa Europa di Cross per Club, con gli occhi puntati sui prossimi Campionati italiani di Cross.
Purtroppo in seguito alla fase regionale di Cross corsa a Cesena, un’ infiammazione al ginocchio sinistro che sto cercando di risolvere ha completamente fermato la mia attività rendendomi indisponibile in questa prima fase di stagione.
L’obbiettivo primario ora è quello di stabilizzare il ginocchio per riprendere quanto prima ad allenarmi con l’obbiettivo di preparare una seconda parte di stagione utile a perseguire le ambizioni che condivido con la società.

- L' ultima domanda è un po' scontata. Chi è Andrea Sanguinetti quando sfila le scarpe da corsa,? Quanto spazio occupa l'atletica nella vita di un atleta del tuo livello?

Andrea Sanguinetti attualmente, quando si sfila le scarpe da corsa presta servizio presso la segreteria ed allena il centro giovanile del G.S.Fiamme Oro, per cui è stato atleta fino a Gennaio di quest’anno.
L’atletica è sempre stata oltre ad una passione il mio lavoro e fino ad ora occupava la quasi totalità della mia giornata.
Con l’imminente passaggio ai ruoli ordinari della Polizia di Stato non potrà essere così ma è impossibile per me pensare che lo sport smetta di scandire i ritmi delle mie giornate.
Quando non sono focalizzato sulla mia preparazione, che ,per cause di forza maggiore da qualche anno mi vede impegnato anche in allenamenti di ciclismo con la società Cesena Triathlon,investo il mio tempo libero nei miei affetti, nella formazione universitaria e personale e condivido le esperienze e le consapevolezze sportive maturate in questi 14 anni di agonismo con gli atleti di cui ho iniziato a curare la preparazione sportiva, con la speranza che possa essere loro d’aiuto in quel precorso sportivo ed umano che li vede unici protagonisti.


Fonte: Giacomo Bacchi